Le piccole liberta by Lorenza Gentile

Le piccole liberta by Lorenza Gentile

autore:Lorenza Gentile [Gentile, Lorenza]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2021-05-12T22:00:00+00:00


Mercredi

22.

“Gridate pure, se vi va! Lanciate magari il vostro ultimo grido, signora! Finalmente! La signora è morta! Stesa sul linoleum... strangolata dai guanti per lavare i piatti.”

“Quindi lo fai in inglese?”

“Certo.”

“E i guanti?”

“In che senso?” Julia si dondola sulla sedia su cui è salita, al centro del salotto dell’appartamento di George.

“Dico, potresti metterti un paio di guanti per lavare i piatti. Funzionerebbe bene, visivamente. In fondo l’hai appena uccisa, è verosimile che tu li abbia ancora addosso.”

“Vestita con gli abiti eleganti della signora e i guanti di gomma ancora addosso!” Scende dalla sedia con un balzo. “Geniale.”

Faccio fatica a concentrarmi, stamattina. Appena tornata alla Shakespeare and Company, dopo la festa, sono corsa a prendere un materasso di gommapiuma e l’ho sistemato nella saletta del pianoforte, dove dorme Ocean, per evitare di trovarmi nella stessa stanza di Victor e la casalinga. Non mi sembrava proprio il caso di rimanere sdraiata accanto a loro. Ancora non avevo avuto il coraggio di accendere il telefono. Sarei stata più felice se fossi stata tra le braccia di Bernardo? Non lo sapevo, e non saperlo mi gettava nel panico. Se, a sei mesi dalle nozze, preferivo starmene da sola sdraiata sul pavimento di una libreria, allora forse avevamo un problema.

Ho rifatto il letto con un paio di lenzuola trovate nel ripostiglio, visto che ho regalato le mie a Julia, e stringendo i denti mi ci sono infilata, vestita. Mi sono messa i tappi, per non sentire niente. Nel buio, con il telefono connesso al wi-fi della libreria, ho provato a comprare un biglietto per Milano, ma ho scoperto che lo sciopero continua, gli aeroporti sono ingolfati e la maggior parte delle compagnie aeree hanno chiuso le prenotazioni.

Il sollievo che ho provato mi ha confusa, la mia mente continuava a girare in tondo. Ero lì, sola, ma non volevo essere in nessun altro posto. Ocean russava. Mi sembrava che la polvere mi si infilasse dappertutto...

Avrei voluto vagare per la libreria come le notti precedenti, ma non ho osato muovermi. Ho letto le poesie della raccolta che ho scoperto qualche giorno fa, alla luce del telefono. Una ragazza che viveva tutto, viveva troppo, e a volte le sembrava di non vivere affatto. Ho deciso che terrò il libro finché non partirò.

Chi mi può aggiustare?

Essere di conforto

A chi ha bisogno di conforto.

Estranei.

Nata rotta, morta felice.

“Fai finta che i guanti li abbia già addosso, per ora,” dice Julia, mostrandomi le mani.

Lascio che vada avanti col monologo, prima di interromperla di nuovo. Parla di gioielli, ma non ne porta.

“Aspetta,” le dico e corro al piano di sotto, dove faccio scattare il lucchetto del ripostiglio e apro la valigia. “Potresti usare questi,” propongo, tornando con i miei orecchini da flamenco.

Noto che nell’attesa ha preso qualche cucchiaiata del riso che le ho preparato. Fosse stato per lei avrebbe saltato il pranzo, ma nelle sue condizioni non può permetterselo, sono stata irremovibile.

“Ti faccio una dimostrazione,” dico, salendo sulla sedia al posto suo con addosso gli orecchini a clip. Ripeto le ultime frasi del



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